Giornalino d'istituto Euridice

Recensione libro “in un volo di storni” di Giorgio Parisi. 

Non si tratta del classico romanzo fantasy, ma nemmeno di un semplice e comodo libro adatto a una lettura leggera. Il libro di Giorgio Parisi si rivolge a quanti sono curiosi e senza paura di affrontare temi non sempre di immediata comprensione e talvolta che inducono a riflettere. Infatti, è proprio ciò che deve fare una buona lettura: portare il lettore a ragionare, a porsi delle domande e, di conseguenza, cercare delle risposte. Dunque, nel corso della narrazione, Parisi racconta del progetto e del lavoro che l’hanno poi portato a meritarsi il premio Nobel per la fisica nel 2021, ma anche della scienza in generale e di vari argomenti contornati da aneddoti personali. Come già specificato, non sempre gli argomenti trattati sono semplici, Tuttavia il libro merita di essere letto, sia per le conoscenze che fornisce, e i  miei appunti lo dimostrano, sia perché spesso occorre riscoprire anche le opere di saggistica. Un aspetto del libro che mi ha colpito è stata la capacità di Parisi di paragonare i punti di incontro tra arti e scienze alle metafore dell’assonanza: infatti in ogni periodo storico è presente uno spirito del tempo, in cui si ritrova uno stesso concetto analizzato sia sotto punti di vista artistici e letterari che scientifici. Dunque, le metafore costituiscono i punti d’incontro tra le varie divaricazioni di uno stesso concetto, proprio come le metafore nella letteratura si occupano di accomunare due aspetti differenti.  Altro insegnamento da non dimenticare riguarda sempre un ambito generale, e non solo proprio della fisica particellare: la presenza, in un dato periodo storico, di uno spirito del tempo, ovvero di un insieme di argomenti approfonditi, temi descritti appartenenti allo stesso campo semantico e pensieri che nascono dalla stessa radice. In particolare, mi ha colpita una frase: “Le parole sono potenti, si concatenano l’una all’altra e si attirano tra loro. Hanno in fondo la stessa funzione dell’algoritmo in matematica. Come l’algoritmo porta avanti quasi da solo il ragionamento matematico, così le parole hanno una vita loro, evocano altre parole, ci permettono di fare astrazioni, deduzioni, utilizzare la logica formale.” Il paragone tra le parole e l’algoritmo non è altro che una metafora dell’assonanza, come spiegato prima. Ciò che ho apprezzato di questa frase è proprio la capacità di spaziare e vedere oltre di Parisi: quando ancora non avevo letto il libro, mi aspettavo una narrazione solo e solamente scientifica, mentre sono rimasta sorpresa nel constatare che anche la fisica particellare non è fine a se stessa. Tuttavia, leggendo con attenzione, si scopre che Parisi ha molto a cuore la cultura, oltre alla scienza, e infatti invita i lettori a dare ascolto alla celebre frase dantesca : “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”. 

Tuttavia, mentre leggevo la prima parte del libro che è perlopiù scientifica, mi sono imbattuta in una data, il 1968. Il paragrafo parlava degli studi che Parisi aveva intrapreso all’Università e nei suoi primi anni da fisico. Il discorso si era fermato poi su un commento dello scrittore, in cui sosteneva che oggi i giovani usciti dagli studi universitari fatichino davvero molto a trovare lavoro o un impiego alla loro altezza. Invece, asseriva Parisi, ai suoi tempi il processo era più semplice e nei giovani erano riposte molte speranze, ma soprattutto fiducia. Proprio a questo punto si citava il 1968, l’anno della Rivoluzione dei giovani. Essa era scoppiata negli Stati Uniti e in alcuni Paesi d’Europa e si trattò di una rivolta etica contro i valori diffusi dalla società capitalista: consumo sfrenato, individualismo, potere ed esaltazione della tecnologia. Sebbene questa rivoluzione sia scoppiata anni fa e sia ormai un evento passato, la trovo molto attuale, siccome i valori che venivano combattuti sono ancora presenti nel mondo odierno. Essa  mi ha fatto riflettere: spesso, infatti, ci si accanisce contro le generazioni passate, sia per quanto riguarda i problemi a livello ambientale, sia per alcuni aspetti della cultura che riteniamo superati e corriamo il rischio di pensare che i giovani di oggi debbano rimediare alla mancanze, anche dal punto di vista etico,di c’era prima di noi, quando ignoriamo in realtà che anche le generazioni passate hanno lottato per ideali simili o uguali ai nostri. Dunque, leggendo un libro di fisica, ho imparato che dovremmo informarci molto di più soprattutto sulla storia del secolo precedente, perché, anche se ormai passato, rimane sotto molti aspetti, ancora parecchio vicino a noi. Basta pensare alla moda, no? 

Miriam Patrini 2D scientifico